lunedì, settembre 01, 2014

Ripartendo (un passo dopo l'altro)


Cerchiamo di ripartire. Da cosa? Mi chiedo nelle mie giornate, fortunatamente costellate dalle tante persone che mi vogliono bene, che mi amano, che non mi lasciano mai sola.
Da dove? E soprattutto, come posso fare? Come posso superare questo dolore, pensare che fino a poco tempo fa il mo ventre custodiva una vita, un seme potente, e adesso non più.

Sono molti i pensieri che mi fanno compagnia. Ho capito che non devo scacciare quelli più brutti, ma accoglierli e poi lasciarli andare. Alla loro seconda visita, sono meno spaventosi, diventano conosciuti, come vicini di casa brontoloni.

Attingo alla mia memoria vissuta, come se fosse un pozzo magico. E tra lacrime e gioie, trovo consigli preziosi come stelle. Mi sono ricordata di un momento particolare della mia vita.
Mia mamma era morta da poco. Io avevo appena vent'anni, e volevo entrare alla Scuola di Teatro di Bologna. A quelle selezioni eravamo in trecento, e i posti erano solo 15.
Io ho sempre pensato, fermamente, che sarei entrata. Che mi avrebbero preso. Che avrei studiato in quella Scuola.
Mai, nemmeno per un minuto, ho temuto di non farcela. Ho sempre, sempre pensato positivo. Ho sempre visto la cosa come se fosse già avvenuta.

E mi hanno presa. Sicuramente non sarà stato (solo) per il pensiero positivo, ma chissà.
E quindi, pensavo, così devo avvicinarmi al futuro.
Con piena fiducia. Che si, presto sarò di nuovo incinta E strinerò il mio piccino tra le bracia.
Fermamente sicura che questa cosa accadrà. Che il mio corpo è un nido, che già si sta preparando per accogliere una nuova vita.

Mai pensare il contrario. Avere fiducia nel futuro, pensare che le cose andranno bene, vanno bene, stanno già andando così.


Sentiero nel bosco 


Intanto, piccole cose e momenti leggeri accompagnano e sostengono le nostre lacrime. Una passeggiata al fiume, quel fiume che ho sempre visitato, sin da piccola, con il ponte di Castruccio da attraversare. Uno spazio magico, dove ho passato momenti bellissimi, sin da piccina. Alcuni davvero fatati, con la mia amica e sorella Ciù, sotto il ponte, guardando i riflessi dell'acqua nei nostri occhi, insieme alle chiacchiere e all'amicizia che ci lega da così tanti anni.



La Lima

Abbiamo camminato per trovare pace, per abbandonare i pensieri appesi ai rami dei castagni. E nei raggi del sole filtrati dalle foglie ancora verdi, o lungo i sentieri costellati di erica e cicoria violetta, ci siamo riusciti.
Come l'altra mattina, nel nostro posto, nel bosco dietro CasaEdera, alla casa dell'eremita. Una casa ormai abbandonata, ma che è stata abitata da un guaritore, da una persona speciale, che sentiva in anticipo i terremoti, e andava alla Messa fino a Momigno a piedi.
E' come se lui fosse ancor lì; le piante che aveva forse seminato lui si rinnovano ogni anno. E noi ci mettiamo in ascolto, tra la Bardana fiorita e la Camomilla, sdraiati tra l'Achillea e il Timo, e siamo ripagati da una sensazione di armonia, di tranquillità.

E' quel posto, forse. E' la magia delle piante, della natura, del tutto che ci pervade.


Bardana officinalis

Quando rimango da sola ascolto moltissimo i canti Bajan. Nina Hagen canta per me, con me. Jai Mata Kali Jai Mata Durge. Che fossi una figlia di Kali, mi è stato detto in sogno, tanto tempo fa. Forse la mia gioia, a volt, passa attraverso una distruzione.

Mi concentro sulle piccole cose. Una farfalla violetta, i fagioli appena sgranati, il profumo di menta mescolato a quello di incenso che proviene da casa. Ho ridipinto la nostra stanza da letto, color ciclamino. La sera ci addormentiamo come dentro ai petali di un fiore.

Il tempo passa, il tempo lenisce.



4 commenti:

  1. Mi dispiace per ciò che è successo! Non sempre è facile pensare positivo ma, se sei attorniata, come ben dici, dalle persone che ti vogliono bene, allora nulla potrà scalfirti!

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  2. mille domande...che la mente in momenti come questi sempre si fa...
    mille e una risposte...che il cuore già s'è dato, istintivamente...

    segui la tua strada cara e dolce Edera...l'hai già trovata, te l'ha indicata il cuore
    le domande, i garbugli della mente sono i sassolini di cui è fatta
    le lacrime, le pozze d'acqua di una pioggia improvvisa, che ti bagna si, ma ti rigenera
    i sorrisi, le carezze, le dolci parole sono freschi ciuffi d'erba che ristorano i tuoi piedi
    la forza interiore, la positività, il bastone che ti sostiene lungo il cammino...

    un abbraccio infinito, Caterina

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  3. ... e io continuo ad abbracciarti forte forte.
    Un bacio
    Ila

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  4. C'è tanta poesia in questo post, tanta calma, grazie per averla condivisa con noi!! :-)

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