venerdì, marzo 21, 2014

Riscoperta


Dicono che quando hai voglia di scrivere dovresti farlo senza aspettare un attimo. Io sto pensando a questo post da vari giorni, e forse ho aspettato troppo.
Ma ci provo lo stesso.

Sono in una fase davvero costruttiva. Grazie al MagicoPsic, che con una sola seduta (per ora) ha già fatto luce in me, dandomi una lanterna per illuminare i miei passi (e, tornando alle carte, ecco che mi si fa chiara la Lamina dell'Eremita, che è alla ricerca di Sè, o delle sue parti mancanti), finalmente i miei pensieri hanno preso un'altra onda.

E' come se mi avessero sostituito una scheda operativa nel sistema: non penso più alla gravidanza come ho fatto nell'ultimo anno. Che cosa è successo? Non ne ho idea. Davvero! So che devo lavorare su alcune parti di me, e che ho voglia di fare foto. Di imparare (udite udite) ad utilizzare Photoshop.

Andrea me lo suggerisce da circa un anno, ma io ho sempre avuto una sorta di resistenza. Ho paura che sia troppo complesso. Ma, poichè voglio imparare ad affidarmi totalmente alle cose, ho deciso di tuffarmi anche nel mare di Photoshop. Vediamo che cosa ne verrà fuori.

Il desiderio di un figlio c'è ancora, certo, ma non occupa più tutta la mia mente. Anzi. Si è ridimensionato, e non provo più dolore quando incontro per strada una donna incinta. Mi dico che bella, chissà come sarò io quando mi accadrà, o cose simili.

Sto imparando ad andare al mio ritmo interno. Che significa andare veloce come vuole andare la tua parte più lenta. Capisco che non dobbiamo forzatamente costringerci ad uno schema prestabilito, per non rimanere indietro. Ogni cosa a suo tempo.




Intanto vado per boschi a raccogliere Violette e Stellaria, con le prime sto preparando un oleolito, con la seconda ho in mente qualche ricettina da provare. Esco ogni giorno con i cani, Eva è bravissima anche senza guinzaglio e la lascio correre nel boschetto vicino casa.

Oggi pomeriggio farò foto ad un'altra amica e Sorella, a lei ed alla sua bimba meraviglia. Ho scoperto una fotografa fantastica, mi sta dando ispirazione su ispirazione.
Ho aperto la mia pagina flickr, se volete dare un'occhiata a tutte le mie foto, o se volete seguirmi, ne sarò felice! Ho iniziato a seguire il progetto 365, un progetto stimolante che prevede che tu ti faccia una foto al giorno, e che pi la pubblichi e la condivida sui vari social, sul tuo blog, su flickr, etcetera.
La trovo una cosa molto stimolante: credo che imparerò moltissimo da questa esperienza. Qui il set del mio progetto 365.

Oggi è il primo giorno di Primavera. Sento che sarà una stagione meravigliosa.


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mercoledì, marzo 05, 2014

Giudizio e Vocazione





Ultimamente, quando interrogo i miei adorati tarocchi, spesso mi trovo davanti questo Arcano. E anche le mie amiche, che ogni tanto mi leggono le carte, trovano questo Arcano per me. Anche senza saperlo, tirano su le stesse carte, da un certo periodo in qua.
Il Giudizio, l'Asso di Coppe, il Matto.
L'Imperatrice.

Ci leggo buoni presagi, certo. Ma è su questa carta, sul Giudizio, che stamattina è volata la mia riflessione.
Ho alzato su tre carte molto significative per me: il Diavolo, il Giudizio, L'Imperatrice.
Per coronare i miei desideri, devo abbandonare le catene dell'ossessione, fidarmi dell'intuito, seguire la mia vocazione.

La carta del Giudizio esprime sia una rinascita che un rinnovamento (ma anche una vera e propria nascita); allo stesso tempo la Lamina consiglia di dedicarsi alla propria vocazione. Se quello che desideriamo ardentemente non è ancora accaduto, significa che non è il tempo giusto. E che dobbiamo seguire la nostra vocazione, questo è il tempo dell'ispirazione, della concretizzazione del percorso evolutivo.

Seguire la nostra vocazione. 
Io ho sempre saputo che strada seguire. Prima, dritta davanti a me, la strada del Teatro. Sapevo che mi avrebbero preso alla Scuola, ero molto determinata e sicura al 100%. Sapevo di essere portata a quello, a stare sul palcoscenico.
Mentre adesso, dopo tanti anni, mi trovo meglio in questa nuova esperienza di piccola regia che sto portando avanti con un gruppo di giovani attori. Non per questo rinnego il mio lavoro di attrice, ma sento che quella non era la mia vocazione principale.

Pensavo di averla trovata quando ho deciso che avrei studiato Erboristeria. Mi sono iscritta all'università che ero già grande, avevo 24 anni, sotto lo sguardo incredulo degli amici che mi sconsigliavano, visto che era una facoltà scientifica, che con gli studi del Liceo Classico come sare riuscita a sostenere tutti quegli esami...e invece, convinta e determinata, ci sono riuscita, nei giusti tempi.
L'esperienza con il mio negozio, la vita da erborista-commessa comunque non mi esaltava. Anche se mi manca molto quel negozietto profumato, ed i barattoloni carichi di erbe. Ma, come dire, quella non era la mia profonda vocazione.

Eppure le erbe sono un mio grandissimo amore, un rifugio, un luogo sereno dove trovo pace e dove mi sento accolta.

Mi ritrovo adesso, a 35 anni, che mi sembrano così tanti, senza sapere bene quale sia la mia vera vocazione.
Amo il lavoro che faccio, e sono fortunata perchè faccio un lavoro che amo. Ma in questo lavoro non esprimo totalmente la mia vocazione profonda, anche se questo lavoro, marginalmente, mi permette di restare a contatto con il mondo herbano.

Per questo appare sempre quella Carta, che così bene mi pre-vede,  che mi suggerisce che ancora non ho trovato la mia vocazione. Forse per paura del Giudizio altrui, o del mio stesso giudizio? A volte mi sento troppo grande per iniziare qualcosa di nuovo, e allo stesso tempo troppo inesperta di fronte agli altri che già hanno intrapreso la giusta strada, la loro vera via.


Forse la nostra vera vocazione sta nascosta nelle cose che facciamo semplicemente.
Senza aspettative, ma con un fluire di energia creativa che va esattamente dove deve andare.

Per me questo accade quando scrivo, quando scatto foto, quando cucino, quando lavoro con filati e uncinetto.
E anche quando penso al mio orto, e quando lavoro la terra.
Fondamentalmente, accade quando faccio le cose con le mani. Ma non per lavoro, solo ed esclusivamente per piacere.

E che razza di vocazione è? Sento già la voce del mio Critico Interiore che mi dice :
"Mica ti vorrai mettere a scrivere a questa età?  E che cosa vorresti fare, sentiamo, un libro fotografico senza nemmeno una macchina fotografica semi-professionale? Cucinare, ahah! Ma da quando in qua è una vocazione, che vuoi, aprire un ristorante? "

Quindi, prima di tutto devo scavalcare queste insopportabili critiche mosse da me stessa.

Poi, chissà. Esplorare nell'inesplorato proprio perchè così immediato e semplice.

 Piccola nevicata vicino a casa

 Tramonto di fronte a CasaEdera

 Cremine adesso in viaggio per un profumatissimo baratto. Grazie Silvia!



La mia Quercia.

Ultima cosa, ma non meno importante: è finalmente tra le mie mani questo libro. Illuminante, essenziale per la mia crescita, ovunque mi porterà. Vi consiglio vivamente il suo sito, ed in special modo la storia intitolata Pirouettes, che è stata la ragione per la quale io ho comprato questo libro magico. 


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