venerdì, ottobre 31, 2014

Nonno



Il mio nonno è stato come un padre per me. Da piccola volevo che solo lui mi cambiasse i pannolini, dicono. Il mio nonno è una persona gentile, dall'animo nobile. Lo è sempre stato, e se me lo ricordo, me lo ricordo sempre con il sorriso, un sorriso che poteva essere pieno, oppure solo accennato.
Il mio nonno ha imparato da solo a suonare, a dipingere,a scolpire. E' un autodidatta, ma ha realizzato piccole opere d'arte. Il mazzo di carte a china che non ho mai visto, perchè dicono che mio padre le abbia rovinate da piccolo, a furia di giocarci. Tre scacchiere di scacchi di onice, e mi ricordo da piccola io lo aiutavo, il nonno, a pulire gli scacchi dalla polverina bianca che rimaneva sui pezzi.
Il mio nonno sa cucinare le ciambelline all'anice più buone del mondo, e i biscotti al miele e arancio che io e mia cugina ci andiamo matte.
Il mio nonno ha gli occhi celesti, un colore bellissimo, che mi ha sempre incantata.

Io ho imparato a leggere a tre anni, perchè il mio nonno mi ha insegnato.
Poi mi ha insegnato a suonare il pianoforte, ed ero ancora piccina.
Il mio nonno mi è sempre stato vicino. Alla laurea, alle prime dei miei spettacoli. Per tutti i Natali e le Pasque della mia vita. Il mio nonno amava stare in montagna, dove vivo adesso.

Il mio nonno mi ha insegnato a trovare le more, a fare le fascine per la stufa a legna, ad avere cura delle cose.

Potrei continuare per ore. Il mio nonno è una parte di me, della mia famiglia. Ed ora è pronto per un nuovo viaggio, per tornare alla fonte di tutto.
Nonno, che questo ultimo viaggio ti sia leggero.

EDIT: Nonnino mio, con la puntualità che ti ha sempre contraddistinto te ne sei andato così vicino a Samhain. La tua eredità, oltre a tutto quello che mi hai insegnato, è la semplicità come talento. A te riusciva semplice fare tutto. Ti mettevi lì, e facevi. Questo mi lasci, tra tutti gli insegnamenti.

La semplicità, come talento.

martedì, ottobre 14, 2014

Quasi un mese


E' passato quasi un mese. Eppure a volte il tempo mi sembra che scorra lento, altre volte velocissimo. Se mi chiedono quanto tempo fa è successo, mi trovo a rispondere "un mese". E invece, da quel 18 Agosto sono passati due mesi, di già.
E che il tempo possa continuare a scorrere veloce, veloce, per arrivare finalmente a Febbraio, mese nel quale potrei, se volessi, riprovare una gravidanza.
Voglio lasciare tutto nella sfera della possibilità. Voglio godermi quel potrei, lasciare il verbo potere e non sostituirlo con volere, nè con dovere.

Potrei. E magari non sarà il momento giusto. Anzi, forse avrò desiderio di attendere. Ancora qualche tempo. Non sento più il pungolo della maternità, della maternità desiderata a tutti i costi. Voglio restare nella possibilità, abitarla, come scriveva Emily Dickinson.

Quella poesia mi piaceva così tanto, da piccola. Solo ora comprendo il suo vero significato.




Ci sono momenti ancora difficili da attraversare. Quello che è accaduto ha lasciato profonde ferite, che forse solo il tempo, e la vita, nuova vita, potranno medicare. Allo stesso tempo, ci sono tante cose per cui essere felice ed essere grata.

*un pranzo passato con care amiche, terminato con la raccolta delle mele che vedete qui in foto, piccole e profumatissime.
*il mio nuovo lavoro, tornare al pubblico, alle erbe, ai consigli fitoterapici. Ed anche in negozio, a ripensare agli ordini, all'assortimento, al Natale che sta arrivando...
*il mio amore, magico come solo lui sa essere, che raccoglie castagne a forma di cuore e la sera, quando esco tardi, mi prepara cenette meravigliose
*le bacche di Rosa Canina che vedo dalla finestra del mio studio, rosse, lisce e tonde. Simbolo di vita, di energia, dolce difesa per i malanni di stagione
*il progetto di andare per boschi a raccogliere castagne, non appena il tempo si rimette, e insieme a quelle raccogliere le foglie rosse e oro dell'autunno
*la mia compagnia teatrale e lo spettacolo che debutterà a breve, vedere che il tutto prende una forma, una bella forma, e che i miei ragazzi sono davvero, davvero bravi
*tutte le mie nipotine e nipotini adorati, che mi riempiono il cuore quando li vedo

Il tempo che passo con le figlie ed i figli delle mie amiche è un tempo bellissimo; vedo in questi piccini tutto l'amore che c'è, e come le mie amiche sono pezzettini di me, i loro figli sono parte del mio cuore.



"Io abito la possibilità, una casa più bella della prosa
Con tante finestre in più e porte migliori
Ha stanze come cedri dove lo sguardo non può penetrare
E per tetto sterminato
La volta del cielo
La frequenta la gente più amabile
Così vi passo il tempo
Spalanco le mie piccole mani
Per colmarle di paradiso.“

E. Dickinson



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