mercoledì, gennaio 18, 2012

Artigianalmente

Il mio sapone alla Lavanda appena sformato, pronto tra un mesetto.


Viviamo in tempi strani. In tempi in cui grandissime navi parco giochi, ideate solo per dare l'illusione di lusso a chi partecipa ai viaggi organizzati, con pochi euro e paccottiglia spacciata per oro, si rovesciano, mettendo a nudo la fragile umanità di questo periodo storico.In tempi in cui la società deve ripensare la filosofia della crescita continua, del PIL che tende ad infinito, del produci consuma crepa. La politica non si fa più, secondo me, in Parlamento, nelle sedi elettorali, nei programmi dei nuovi amministratori. Politica è scegliere di decrescere, è scegliere la sobrietà e il lusso vero, reale, esclusivo. Decidere cosa mangiare, dove fare la spesa. Finirla con questa storia dell'uomo carnivoro, dei derivati animali, degli allevamenti intensivi, del cibarsi di plastica. Imparare ad autoprodurre, riappropriarsi della capcità di fare: prima gli uomini sapevano fare tutto. Mio nonno, tua nonna, i nostri avi erano falegnami, fabbri, sapevano cucinare, fare il pane, l'aceto, coltivare la verdura, insomma, bastavano a loro stessi, in un'economia di sussisitenza.

E non dico che bisogna tornare al medioevo.

Noi abbiamo internet, abbiamo la tecnologia, abbiamo scoperto cure e procedure mediche che salvano la vita a molti: e ancora di strada dobbiamo farne. 

Con la chiusura del negozio, finalmente sono libera dai vincoli che mi tenevano ancora dentro un sistema sbagliato. Posso dedicarmi all'artigianato, al saper fare, all'insegnamento di ciò che conosco, perchè possiamo essere sempre di più, a fare e ad insegnare. Eppure, nonostante la Costituzione Italiana dica che il lavoro manuale, artistico e artigianale vada preservato ed aiutato, grazie alle nuovi leggi l'artigianato manuale viene equiparato alla piccola azienda, con tutto quello che ne consegue.

"L’artigianato è stato considerato con particolare attenzione dalla stessa Costituzione Italiana (1948) Art. 45 comma 2. “La Legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato” e ancora all’Art.117 che attribuisce podestà normativa alle regioni a statuto ordinario, pur nei limiti dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato.
E’ determinante capire che i Costituenti emanarono l’Art. 45 riferendosi alla figura dell'artigiano manuale, figura allora ben visibile e rispettata dalla comunità.
Il Parlamento ignorando il dettato costituzionale emanò la legge 25 luglio 1956 n. 860, norme per la disciplina giuridica delle imprese artigiane, che ha cancellato tutta l’evoluzione, le analisi e le tutele che erano alla base della legislazione prima esistente."

" La definizione data dalla legge 860 sostituiva quella del Codice Civile e delineava un modello di artigiano non conciliabile con il Codice Civile, né con la sua figura e la sua storia. La nuova legge infatti ha definito l’artigianato come impresa, ignorando il sistema seguito da molte legislazioni straniere e precedentemente accolto anche in Italia, per il quale è compilato un elenco di mestieri artigiani e fissati dei limiti (al numero dei dipendenti o all’uso delle macchine) oltre i quali l’artigiano, pur appartenendo a quei mestieri, ne perde le caratteristiche e diventa impresa."

E ancora:
"La legge quadro n. 443/1985 ha imposto definitivamente l’iscrizione all’albo delle imprese artigiane a tutte le figure d’artigiano: tutto ciò ha portato alla definitiva scomparsa delle botteghe e dei mestieri tradizionali e artistici. Oggi, anno 2002, queste arti e mestieri sono il perno delle attività per il recupero di tossicodipendenti, diversamente abili, ecc. perché più vicine all’uomo, e poi ci si ritrova nella società nell’impossibilità di praticarle! Imporre ope legis l'impresa come unica forma per l’artigianato significa determinare le cause culturali, legislative, fiscali della sua estinzione!"

E' proprio così. Io non voglio snaturare quello che faccio: non voglio mettere su una piccola impresa, non voglio avere un mega laboratorio sterilizzato e meccanizzato: voglio continuare a fare il sapone e le candele come sto facendo, e voglio essere retribuita per il mio lavoro. Voglio portare nella società piccoli semini che germoglieranno, riportando l'uomo più vicino alla Natura. Voglio insegnare ad autoprodurre. E voglio anche essere in regola, pagare le tasse e contribuire al benessere di tutti!
Per adesso sono tutelata dal decreto Bersani sulle Opere del Proprio Ingegno, che ho studiato benissimo e sul quale potrei tenere corsi all'università ;) Ma c'è bisogno di un riconoscimento maggiore per chi, come me, fa della sue arte e del suo Mestiere il suo lavoro. Come è pienamente spiegato qui.

Credo che se vogliamo cambiare le cose, non possiamo aspettare che sia qualcun altro che le cambia per noi. C'è bisogno di aria nuova, di purezza, di ritorno alla semplicità. 

Armesma è un'Associazione che si batte per il riconoscimento dei diritti di noi piccoli artigiani: presto spero di poter incontrare qualche rappresentante dell'Associazione, e di iniziare a portare il mio contributo.
 

12 commenti:

  1. Chi schifezza questa cosa sull'artigianato :( Non ne avevo idea. Puah. In bocca al lupo per tutto tesora.

    Per la tragedia della Concordia... bah, lo sai, io in crociera ci sono stata. Una di quelle supercare (e infatti assai meno affollata di queste qua nel Mediterraneo), ovviamente regalata. E godutissima (nonostante i pensieri continui a quanto inquinino questi colossi ecc.ecc., ma del resto uso anche l'aereo "per piacere", inutile fare l'ipocrita). Ogni mattina la sveglia su un panorama diverso (un fiordo verde smeraldo, un'insenatura baciata da piccolissime cascatelle d'acqua limpida, villaggi di una manciata di casette in legno...) e la partenza per una nuova avventura (praticamente stavo a bordo solo per colazione e cena!). Cibo ottimo ed abbondante, spettacoli bellissimi ogni sera (di un gruppo mi sono pure comprata il cd!), ambientazioni da sogno sia a bordo che durante le escursioni... Ci tornerei subito, inutile negarlo :) Lo sai, son da bosco e da riviera, se non mi capiterà mai più l'occasione di un viaggio del genere sopravviverò benissimo :) ma è stato bello, davvero.

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  2. ...e io la penso e faccio esattamente come te!! Cambiamo noi stessi per cambiare il mondo!!

    Viva noi!

    Un bacio <3

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  3. Ah guarda, con me sfondi una porta aperta. Anche io ho lo stesso problema, anzi adesso vado a vedermi il sito e l'associazione :)

    E poi è anche tempo di tornare allo scambio e lasciare un poco da parte il denaro. Voglio avviare un gruppo di sperimentazione, con l'associazione, per lo scambio di competenze/conoscenze :)

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  4. Cerco di autoprodurre il piu possibile, riciclare, aiutare.
    Uso il mio orto sul balcone e quello grande di mio suocero, uso l olio delle sue olive e le nocciole per i dolcetti.
    Ma....
    Spesso mi sento dire che non ne vale la pena, che il mio e' tempo perso...
    Non ci credo e non ci credero' mai.
    Anche fossi l unica goccia nel mar io voglio provarci !

    Per artigiani come te tutto il mio rispetto.
    Nel piccolo paese in cui sono credciuta qualcuno ritorna a far capolino da piccole bottegucce.
    Una crea piatti e vasellame con dipinti meravigliosi, un altro ripara calzature...
    Ed essendo un piccolo centro storico, in un piccolo castello , dona l illusione di vecchi tempi.
    Spero sempre un giorno di poter tornare a vivere in quel piccolo quadro ...

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  5. Che belle le tue saponette!quanto mi piacerebbe imparare a saponificare davvero...per ora uso il metodo della "rielaborazione"del sapone, partendo da un sapone di marsiglia....anche a me piace molto fare con le mani...il pane, gli olietti, le creme, lavorare la lana, cucire e quant'altro.....mi trasforma la giornata e mi fa sentire come se nel mio piccolo contribuissi alla decrescita seppur in maniera infinitesimale....

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  6. ma te sei incredibile davvero! :)
    sono giorni che sto cercando notizie su questa cosa delle opere del proprio ingegno e visto che tu produci qualcosa avevo anche pensato di provare a chiedere anche a te..e tu mi hai preceduta!!!..perchè sai anch'io vorrei provare ad intraprendere questa strada, cioè vendere cose che produco io...
    appena ho un attimo mi leggo tutto con calma intanto però ti volevo ringraziare! :)
    ps..il tuo cappello mi fa compagnia in tutte le mie uscite sai e quando mi guardo prima di uscire mi piaccio troppo!!..quindi sei ancora di più nei miei pensieri... :)
    un abbraccio, Caterina

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  7. Siamo tante, balorde, con le mani che sanno creare un sacco di cose. E non ci avranno mai come vogliono loro!
    ...Loro...che si nutrono con i "Quattro sassi in padella!" :P Noi, che si impasta il pane e si raccoglie legna nel bosco e si parla con gli uccelli. Notturni per giunta.
    Ti bacio amore mio, troveremo la soluzione che ci soddisfa, mantenendo tutti i valori in cui crediamo <3

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    1. Che bella questa immagine che hai descritto!!!scusate se mi intrometto....ma mi è proprio piaciuta!!!è così importante per me creare ogni giorno....:)

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  8. complimenti davvero belle paroleanche io nel mio piccolo stò cercando si divulgare il più possibile questa forma di nuova economia,non si vuole tornare al medioevo ma scoprire i veri sapori ed i veri valori,io cerco di autoprodurmi quanto più possibile in casa,sono riuscita a vivere con 5 euro al giorno in 5 in casa grazie a queste autoproduzioni,di inquinare e sprecare meno e sopratutto di avere una qualità delle materie prime che nessun marchio mai mi darà....ai politici è ovvio che questi discorsi non piacciono ,noi non alziamo il famoso pil ,e a loro è l'unica cosa che interessa ,la qualità di vita è data solo dal pil .......quando la capiranno che sono tutte idiozie sarà comuqneu troppo tardi...ciao stefy

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  9. Dai ragazze, dobbiamo stare tutte in contatto e R-Esistere :)

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  10. "Credo che se vogliamo cambiare le cose, non possiamo aspettare che sia qualcun altro che le cambia per noi. C'è bisogno di aria nuova, di purezza, di ritorno alla semplicità. " Non sai come sono d' accordo con te! E' da un po' ormai che seguo in silenzio il tuo blog e sono davvero contenta di averti scoperto. Ti ho anche assegnato un piccolo premio sul mio, è una sciocchezza ma i tuoi post sono davvero tra quelli che leggo sempre più volentieri. A presto! ^_^

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  11. Ceci for president!:) Se non sapessi che risponderesti no ti proporrei la candidatura di sindaco! A parte gli scherzi, capisco che questo è un bel problema, sia in termini economici che anche culturali! Oggi nessuno più s'interessa alle attività tradizionali, tutti pensano troppo e non fanno (sai quanti filosofi fra i miei coetanei) e i saperi antichi vanno perduti o li ingabbiano nell'economia moderna...ed è un grande peccato e pericolo, perché fra qualche anno non ci saranno più i nonni di oggi ad occuparsene. Nel mio piccolo cerco di "fare", vorrei di più, essere più coerente con me stessa, ma se l'impresa medicina non va bene un orticino che mi aspetta c'è ;)
    bacione

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