Sto seguendo un percorso molto ispirante, creato da Gioia, per re-innamorarsi del proprio business. Ispira già dal titolo: si chiama #lunadimielebiz (se non sei ancora iscritta, fallo subito!)e prevede una piccola lettera d'amore al giorno, con compiti davvero utili.
Uno di questi era dedicato allo scrivere un post, sul come ti sei innamorata di ciò che fai: perchè faccio l'erborista/alchimista? Come sono arrivata fino a qui, e quando è scattata la scintilla?
Devo tornare molto indietro, per quanto mi riguarda. Torno ad un pomeriggio di primavera, ero dalla mia nonna ed a trovarla c'era suo fratello, lo zio Sveno. Me lo ricordo come un signore gentile, alto e magro, con un bellissimo sorriso. Lo zio Sveno mi leggeva sempre una pagina del mio inseparabile Diario delle Giovani Marmotte: c'era un orologio, disegnato come un cerchio, ed al posto delle ore erano disegnati dei fiori: ad ogni ora il suo fiore, a seconda del periodo del giorno in cui sbocciava.
Il mio preferito era la Bella di Notte: chiedevo sempre allo zio di raccontarmi la storia di quel fiore misterioso, che si apriva a mezzanotte.
Il mio amore, viscerale, per le piante è nato lì, a casa di mia nonna, che era una grande giardiniera. Parlava con le sue rose, e aveva sempre fiori colorati sui davanzali. Con lei ho imparato a mettere i semini nella terra, e a mangiare il richiccolo, la resina dolce degli albicocchi che aveva in giardino.
La mia nonna materna, che è morta a Novembre di questo anno: qualche giorno prima che morisse l'ho sognata. Mi ha guardata, e mi ha detto una sola cosa, prima di andare: prenditi cura delle Piante.
Il richiamo, fortissimo, delle piante e della cura attraverso queste io l'ho sentito netto un pomeriggio, d'estate stavolta, in macchina con la mia amica Francesca: tornavamo da alcune prove in teatro, e io le dissi "Fra, mi sa che io mollo tutto e mi iscrivo a Tecniche Erboristiche"..
Così è iniziato il mio percorso universitario, dove ho conosciuto le piante sotto un altro aspetto:quello medico, scientifico, che si integra perfettamente con la mia visione analogica della natura.
Da figlia di medici, credo (come Rosemary Gladstar) che erboristeria e medicina siano migliori quando si completano a vicenda, quando riescono a lavorare insieme, senza escludersi, ma potenziandosi.
E quelle storie ho iniziato, da ragazzina, a raccontarle agli altri: attraverso un metodo che mi ero inventata da sola, leggevo le carte da gioco, intrecciandole agli amori estivi, alle merende con gli estatè, alle arrampicate sugli alberi.
Poi, sono venuta a contatto con i Tarocchi. E li ho studiati, disegnati, letti e riletti: mi sono appassionata, poi li ho mollati per anni, mentre ero attrice e portavo in scena gli archetipi dei Tarocchi stessi, senza rendermene conto.
Fino a riprendere i mazzi in mano, prima per fare le carte alle amiche, poi per usarli come strumento di consapevolezza del Sè.
Ho mescolato tutto, scienza ed intuizione, e anche grazie al corso fatto con Gioia Gottini sono riuscita a definire bene cosa voglio fare, come posso aiutarti, e come vivere la mia storia d'amore ogni giorno, al cento per cento.
Ogni volta che mescolo un mazzo di carte, e accendo un incenso, e ascolto la voce di una pianta, lo faccio sperando di ispirare e aiutare chi mi richiede una consulenza: è un grande onore, poter aiutare le persone, e riuscirci è la migliore dichiarazione d'amore che possa ricevere.
Quindi, grazie: perchè se la mia storia d'amore con il mio biz funziona così bene, è anche merito tuo.
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cuore
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