domenica, settembre 29, 2013
La mosca ed il vetro
Quando ci fissiamo su qualcosa, siamo come le mosche che continuano a sbattere sul vetro, senza accorgersi che la finestra è aperta, e che basterebbe semplicemente girare attorno all'ostacolo, individuare una nuova strada per uscire all'esterno. Ho la fortuna di essere sposata ad un uomo molto saggio, che mi paragonava appunto alla moschina che non vede via d'uscita dai suoi pensieri.
Accade che il tempo passa, e che la nostra vera natura, a volte, venga nascosta, sommersa dall'idea che abbiamo di noi stessi, da quello che vorremmo essere. Accade che, talvolta, abbandoniamo i nostri sogni perchè non possiamo realizzarli appieno. Io ho fatto questo con il teatro: dopo aver studiato in una delle migliori Scuole di Teatro, nonostante io sia un'attrice professionista, ho nascosto in fondo al mio cuore questa mia essenza. Mi dicevo: o faccio l'attrice pienamente, oppure basta, smetto, tutto finito.
Mi sono dedicata a tutt'altro, in questi anni. Ho piegato la mia vena artistica e creativa verso altre arti: il disegno, il crochet, il sapone. Tutte cose che fanno parte di me, che amo fare, ma che non saranno mai come il teatro, come il calcare le scene, vivere il palcoscenico, il profumo delle assi di legno, i piedi che si accomodano nelle scarpe insolite del personaggio, il divertimento, quello vero, scelto, voluto, sudato, studiato, vissuto.
Il teatro è una malattia da cui non si guarisce. può stare silente, mesi, anni, ma ecco che torna fuori.
E' bastato un pomeriggio a Bologna, la mia città dell'anima. per capire tutto questo.
Posso essere un'attrice anche se fare l'attrice non sarò il mio mestieri principale. Posso ricominciare a frequentare i teatri, vedere gli spettacoli, fare workshop, lavorare su di me, sulla voce e sul corpo.
Non si finisce mai di essere un'attrice. perchè lo si è, e punto. Non ci possiamo salvare, da quello che ci guarisce.
Ed ecco che comprendo che non posso diventare madre, forse, finchè non mi riconnetto con la mia primigenia fonte creativa. Che il teatro è ciò che mi salva e ciò che mi ri-anima. Sento che se mi concentro su questo tipo di Arte e di Ricerca, se mi diverto davvero, di nuovo, il dolore si cheta.
La spasmodica ricerca di una gravidanza scompare, perchè mi collego di nuovo con quella che sono, nel profondo.
Ho capito che quello che importa siamo noi, la nostra vera e splendente essenza, che può emergere solo attraverso la nostra espressione artistica.
Ho capito che le nostre inclinazioni vanno ascoltate e curate come fossero preziosi germogli, e che non è possibile forzare il talento verso ciò che non ci appartiene.
Tutto questo con una passeggiata in centro a Bologna, scoprendo tutti i nuovi negozietti e ritrovando i passi della me di dieci anni fa, sotto i portici di via San Felice.
Bologna non è mai lontana. Come la vita che vorremmo. Basta iniziare a sperimentarla, a viverla.
E io ho la fortuna di avere un'amica speciale, un'artista generosa che tiene un delizioso laboratorio a Pistoia, un corso di Tango per donne. Per ballare il tango da sole. Per ricominciare a lavorare su me stessa direi che è davvero la cosa perfetta.
In OrzoLuna quest'anno faremo anche un laboratorio di Teatro, la cui presentazione sarà il 10 di Ottobre, alle ore 21. Presto vi darò le info precise!
Ricomincio da qui. Ricomincio riprendendo quel cammino interrotto anni fa. Ricomincio dal Teatro, e da dove altrimenti, e come ho fatto a non capirlo finora.
Ciò che cura è ciò che abbiamo dentro.
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"non ci possiamo salvare da quello che ci guarisce" non ho parole dopo questo meraviglioso post.Posso solo abbracciarti e sorridere :)
RispondiEliminaRicambio. Abbraccio forte tesoro :)
EliminaCara Cecilia, come non condividere le tue riflessioni? Te lo scrive una che cominciò lì dove cominciasti tu, nel lontano 2000, per poi intraprendere altre strade, ma sempre nell'ambito teatrale. Perché, come dici tu, il teatro fa parte di noi, la prima spinta verso il teatro penso di averla sentita per la prima volta da piccolissima, al buio della sala, incantata dagli attori che calpestavano il palcoscenico e non mi ha mai più abbandonata. Tu sei una persona molto artistica e che riesce ad ottenere favolosi risultati in più ambiti. Questo è un dono, ma anche un ostacolo, perché ti può far perdere l'essenza di quello che vuoi veramente. E io so bene quello di cui parli, dal momento che, per due lunghi anni -nel 2008/2009- ho completamente abbandonato i burattini, e quando li ho ripresi in mano ho capito che, poche storie, quella era la mia strada, successo o no, ingaggi o no. Sì perché anche questo è importante: non importa se avrai il giusto riscontro (quotidianamente lotto con chi pensa che il teatro di figura sia un'arte per minorati mentali, tutta smorfiette e birignao), quello che conta è che vivrai per questo, assaporandone il contenuto. Tutto il resto è salita. La carriera teatrale è dura e a tratti frustrante: pochi soldi, pochi riconoscimenti e spesso, purtroppo, tanta superficialità. Ma è una missione e come tutte le missioni la si vive, la si affronta con coraggio tutti i giorni. Un abbraccio, Margherita
RispondiEliminaMarghe, io e te abbiamo iniziato insieme, in quela stanza con il parquet per terra e l'aria che profumava di possiblità. Grazie per le tue splendide parole, grazie perchè ci sei, e davvero...spero che presto magri possiamo fare quaclosa insieme, chissà :) Ti abbraccio :***
Elimina"Tutto il resto è salita. La carriera teatrale è dura e a tratti frustrante: pochi soldi, pochi riconoscimenti e spesso, purtroppo, tanta superficialità. Ma è una missione e come tutte le missioni la si vive, la si affronta con coraggio tutti i giorni."
EliminaGrazie Margherita, non ti conosco ma questo tuo commento a Cecilia mi ha illuminato il cuore :-)
"Oh, pensa a come sarebbe bello se potessimo passare attraverso lo specchio! Sono sicura che ci sono delle cose bellissime la dentro! Facciamo che ci sia un modo per passarci attraverso, facciamo che sia diventato tutto come un leggero velo di nebbia... ma guarda... si trasforma! Sarà facile passare adesso!"
RispondiEliminabellissimo post :**
Ehi, mi fai piangere tesoro. ra solo un velo di nebbia anche tra noi due. <3
EliminaAuguri perchè intraprendere un viaggio per rincontrare se stessi è la cosa migliore che si possa fare ; )
RispondiEliminaGrazie di cuore <3
EliminaQuesto post è bellissimo, Ceci. Le risorse necessarie per vivere quest'attesa le hai già dentro di te, è splendido che ti prepari ad accogliere la vita coltivando ciò che più ami fare e riappropriandoti della tua identità nelle sue più belle sfaccettature . Ti troverà splendente, vedrai! ;)
RispondiElimina"Ho capito che le nostre inclinazioni vanno ascoltate e curate come fossero preziosi germogli, e che non è possibile forzare il talento verso ciò che non ci appartiene." Questo passo invece me lo sento molto stretto in questi giorni che penso e rifletto sulle scelte da fare...i miei talenti ancora non li conosco, e la paura di forzarli nella direzione sbagliata è forte.
tanti baci
Leti, mia piccola fatina, grazie infinite. E se me lo dici, ci credo: sei o non sei la mia dottoressa preferita? Buona giornata!
EliminaAnche a me manca il teatro, abbandonato qualche anno fa perché i corsi proposti qui in zona costavano troppo e non potevo permettermeli. Spero prima o poi di ritornare su un palco, è emozione pura e mi nutre profondamente. Intanto sto riscoprendo la scrittura, che amo e abbisogno visceralmente, mi sono messa a scrivere un romanzo e procedo piano ma con grande gioia. L'arte è vita, la possibilità di creare o ricreare mondi, è ossigeno e linfa.
RispondiEliminaGrazie per questo post!
Ciao Daniela, se fossimo più vicine ti inviterei al mio corso! Comunque, tu contnua a scrivere, anche scrivere è una linfa vitale. io non ho quel dono, mia madre però era una poetessa...me la ricordo, a navigare tra le pagine bianche dei suoi quaderni. Scrivere è davvero magia :)
EliminaCara Ceci, nessuno ti può capire più di me, ora più che mai, perchè devo scendere dal tram delle illusioni, la vita e Madre Natura mi costringono a farlo e se non trovo un punto di partenza, se non trovo qualcosa che mi dia creatività e conforto ci divento pazza! Sono troppe le cose che rimpiango e che non ho fatto, e anche se so che non serve a niente fare come la mosca che picchia nel vetro, continuo a sbatterci la testa!
RispondiEliminaC'è una ragione per tutto, ci deve essere anche per questo, per me, per la mia vita, che ora mi sembra senza senso ... Grazie infinite per le tue parole! Ti abbraccio forte e ti auguro che questa ri-partenza ti porti dove hai bisogno di essere, verso quello che hai bisogno di realizzare, qualunque cosa sia!
Mia cara Luci, io ti ringrazio, per esserci e per trasmettere la forza da Guerriera che trasmetti sempre tu. Non vedo l'ora di rivederti, maremma! Ti abbraccio forte forte, a presto :*
EliminaInboccaldrago. Ma tanto. Tanto tanto tanto. Perché "Il teatro è una malattia da cui non si guarisce", me ne sono accorta più di dieci anni fa e nel frattempo è successo di tutto. Sono cambiata io, e quindi è cambiato anche il mio teatro, ma sono assolutamente certa che sia di quel genere di malattie che non se ne vanno mai. Perché il Maestro guardò la me-bambina-entusiasta-sul-palco e scuotendo il capo disse: "ecco, ne abbiamo rovinata un'altra".
RispondiEliminaChe magari è anche rovinarsi, ma ti senti viva dentro.
La mia forma di teatro adesso passa per una tastiera e uno schermo, e magari un giorno cambierà di nuovo - magari finirò in un altro dei tanti mestieri che il teatro si porta appresso, diverso da quello che faccio ora.
Però sono certezze.
Come Bologna, che non è mai lontana - e io lo so, ma avevo bisogno di sentirmelo dire, visto che a Samhaine me ne vado da questa città de l'alma per qualche mese, spero pochi, temo troppi. Avevo bisogno di leggerlo, credo, per crederci un po' di più.
Grazie, quindi. E scusa il commento un po' sconclusionato - ma il teatro mi tiene sveglia a lavorare fino a tardi, e fuori c'è Bologna che piove, tutta quanta, tutta assieme.
Abbraccio.
Celia, attendevo un tuo commento, perchè so che anche tu sei incantata da Bologna e dal teatro come lo sono io. Qualcuno ci ha lanciato lo stesso incantesimo... :) Non andrai via per troppi mesi. I mesi non sono mai troppi, quando Bologna ce l'hai nel cuore, perchè così davvero, è sempre vicina. Ti abbraccio stretta.
Eliminaceci la gravidanza arriva quando meno te lo aspetti e quando ti dici realmente si sono pronta, a me è successo mentre facevo un corso di danza tribale, sono rimasta folgorata dalle parole dell'insegnante, "voi siete delle guerriere" e li è scattato qualcosa, mi sono sentita completa, la settimana dopo ero incinta :)
RispondiEliminaMia dolce Nettolina,esatto, deve scattare qualcosa, forse. Io mi sento pronta, già da un bel pezzo, a questa tanto attesa gravidanza non arriva. E allora ho deciso di distogliere il pensiero e di rivolgermi verso ciò che so può curarmi, e davvero di-vertirmi. Sperando che questa Stella decida di scendere dal cielo :)
Elimina:) speriamo!
RispondiElimina(dimenticavo: la foto è fatta al Giardino del Tarocchi? anche io anni fa mi fotografai in quegli specchi!)
Si, è fatta dentro la Temperanza. La rappresentazione che più ho amato :)
Eliminaoh Cecilia mi hai commossa, è un post dendo di riflessioni profonde e per questo ti sono grata.
RispondiEliminaGrazie di cuore.
Prosegui il tuo cammino , spero tu troverai tutta la serenità e la forza di cui hai bisogno
Un abbraccio
bello, ogni tanto, imbattersi in un bel blog come il tuo :-)
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