lunedì, dicembre 05, 2011

Centaurea e gomitoli



Qualche settimana fa avevo raccolto questo fiorellino viola, un fiore molto comune dalle mie parti, così comune che spesso passa inosservato. Eppure è così bello, con le pozzanghere di violetto che crea ai bordi delle strade! Ero convinta che fosse un Cardo. Per le brattee spinose, per il colore violetto...pensavo proprio che fosse della famiglia dei Cardi. E invece, ricercando la sua identità grazie alla Rete, ho scoperto che questo fiore è la Centaurea nigra, o fiordaliso montano.


In effetti, somigliava al fiordaliso. ma io nel fiordaliso ricerco il calssico colore bluette, e non credevo che questa umile e bellissima piantina facesse parte della stessa famiglia!

 La pianta presenta proprietà farmaceutiche: è astringente, purgante e diuretica. Per uso esterno può essere utilizzata per problemi oftalmici (congiuntiviti, ulcere della cornea) e infine per ulcere boccali.

Potete fare infusi dei fiori, e fare sciacqui per la bocca o impacchi sugli occhi irritati. I petali si possono unire nelle insalate, e i fiori essiccati possono essere usati per profumare i pout pourri...io li utilizzerò per decorare le mie candele artigianali!
Non è un caso che io abbia trovato e raccolto questa piantina proprio nel tempo del Sagittario: la piantina si chiama Centaurea proprio perchè il mito dice che Chirone, il saggio centauro, uomo per metà cavallo, la trovoò e la utilizzò per curare le sue ferite: proprio da questa piantina iniziarono gli studi sulle erbe di questo personaggio mitologico, che si dice essere stato grande conoscitore delle piante e delle loro proprietà medicamentose.

Torna tutto, tutto torna.

Il mio week end è stato molto produttivo: non sono riuscita a fare il seitan, ma ho completato il cappello che dovevo fare su commissione, divertendomi molto nel farlo.
Lavorare con l'uncinetto è una passione che porto con me sin da quando sono bambina. Amo lavorare con uncinetto e filati, disegnando spirali, cerchi, curve iperboliche. Colorando i miei pensieri, ordinandoli punto dopo punto.

Da quando sono vegana non utilizzo più lana: purtroppo la lana che troviamo in commercio molto spesso proviene da pecore che vengono allevate solo per la lana e per poi essere mangiate, e vengono sottoposte a tecniche di tosatura dolorosissime, come il mulesing, che prevede quasi uno scalpo della povera bestiolina.

Però uso lana di recupero, di riciclo, e la lana che mi viene regalata. Inoltre, vorrei trovare lane provenienti da luoghi in cui gli animali non sono sfruttati nè allevati per la loro lana...chissà se la troiverò! Intanto, se sapete qualcosa sull'argomento, fatemi sapere.


Io inizio un altro cappello, con il mio uncinetto in legno di faggio, un punto dopo l'altro, come un incanto sotto la luna del Sagittario...




Filati colorati dell'Edera :)

2 commenti:

  1. Cara Ceci, quante cose ci accomunano!!

    Adoro le erbe . . . e tu mi fai ripensare alla Toscana, a quando vivevo lì . . .

    Ah, nella mia pagina FB Caravan Crochet trovi alcuni indirizzi di allevatori - produttori italiani di lana . . . fammi sapere cosa ti sembrano.
    Comunque in tal senso ho intenzione di fare un post . . . tra un po'!

    Bacioooo

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  2. Edera ma sarà che anch'io ho confuso fiore? vedi qui le mie foto
    Questo post è interessantissimo...io adoro curarmi con le erbe, sono spesso in erboristeria. Anzi credo proprio di essere un'erborista mancata, tanto il mio interesse per le erbe! Grazie per avermene fatta conoscere una nuova =)
    Per quanto riguarda i filati...chissà SE e QUANDO imparerò!
    Buon Martedì...Buon San Nicola!

    P.S.: grazie per avermi consigliato il libro, l'ho inserito nel mio elenco =)

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