Quando eravamo bambine, il mondo naturale ci parlava. Dentro ad un fiore c'era un salone da ballo per le Fate; tra i cespugli di Mentuccia vivevano piccole signore indaffarate che preparavano balsami e unguenti per curare la tosse e cucinare i funghi; gli alberi avevano gli occhi, e tu potevi seguire il loro sguardo; gli uccellini e i gatti ti raccontavano delle loro giornate, tra una pisolino al sole e un volo tra le fronde profumate di pioggia.
Poi siamo cresciute. E quelle voci si sono fatte più sottili, più lontane. Hai smesso di ascoltare i petali della Rosa, e di strofinare tra le dita ogni fiorellino colorato per vedere se poteva truccare le labbra.
Hai messo le mani nella borsa, per cercare l'IPad e leggere le mail. E nelle orecchie magari hai su la tua playlist del giorno.
Eppure, la voce delle piante continua ad essere lì, a chiacchierare indisturbata. basta solo volerla ascoltare di nuovo.
Prima di parlare, ascolta. Ascoltare significa espandere la nostra coscienza; stare in silenzio, e percepire tutto ciò che è intorno a noi; le foglie cadute sul vialetto, il bosco di castagni vicino, la quercia con i rami nel vento, la consolida e le foglie delle fragole.
Ascolta. Ascolta la terra sulla quale siedi, l'erba che sfiori con le mani. Il profumo delle foglie. Ascoltare significa fare spazio per la voce di un altro. E anche per te stessa.
E' vero, sedersi per terra ed ascoltare, semplicemente, può essere difficile. Puoi iniziare a pensare alla lista delle cose da fare, al film che hai visto la sera prima, oppure a cosa cucinare per cena Oppure, puoi sentirti in difficoltà perchè non senti la voce delle piante. Non la senti, e ti senti esclusa, tagliata fuori dal mondo naturale. Perchè gli animali riescono a sentire la Terra, e tu no?
Sappiamo che la cosa migliore da fare è seguire ciò che dice la pancia, e il cuore. Và dove ti porta il cuore: quante volte te lo sei detto, o lo hai sentito dire.
Eppure, non è così semplice. C'è una certa difficoltà nel ricontattare i nostri sentimenti, quello che sentiamo profondamente.
Ci siamo costruite una difesa, chi più chi meno, facendo sempre un passo più lontano da ciò che sentiamo, per difenderci di fronte al dolore, alle cicatrici della vita, alla perdita.
E in questo percorso al contrario, spesso ci allontaniamo dal cuore, dalla pancia, da quello che è viscerale, profondo, selvaggio.
Invece, la guarigione viene dal sentire, dall'intimità, dalla vicinanza.
L'Ortica può aiutarci in questo processo. Il bruciore che si prova sfiorando una foglia ci riporta anche al nostro dolore interno; quel dolore che non dobbiamo fuggire, di cui non dobbiamo avere paura, ma che dobbiamo accettare, elaborare, e restituire alla Terra.
Le ferite possono essere molte, e diverse -la fine di un amore, un bambino mai nato, la perdita di una persona cara; ma anche un litigio, una incomprensione, un'incrinatura in un rapporto- e il dolore che proviamo è profondo, totalizzante.
Non ne dobbiamo avere paura; ascoltiamolo. Facciamolo nostro e lasciamolo fluire, invece di tenerlo chiuso, impacchettato dentro di noi, come una scatola nera che contiene solo tristezza, disperazione, paura.
Solo così, solo ascoltando anche il dolore, noi possiamo tornare vicini ai nostri sentimenti, e godere appieno anche della gioia, della felicità, dell'abbondanza.
Siamo esseri umani, espressione perfetta della gioia e della bellezza della natura. Se togliamo le barriere che ci tengono separati dal contatto con il nostro sentire profondo, riscopriremo anche il piacere e la felicità che proviene dal danzare sotto le stelle, o dal togliersi le scarpe e camminare nell'erba bagnata.
D'improvviso, avrai voglia di affondare le caviglie nelle foglie scricchiolanti e rosse che sono appena cadute, oppure chiuderai l'ombrello e ti bagnerai i capelli sotto la prossima pioggia.
Accarezzerai un albero e sentirai la comunione perfetta con lui, con la terra, con gli uccellini e persino con le nuvole.
Magari una sera d'estate dormirai fuori, senza tenda, per addormentarti sotto le stelle e per ascoltare tutti i rumori del bosco, dai piccoli cinghiali che rufolano tra le radici della quercia agli scoiattoli che dormono tra i rami del nocciolo. Oppure, alla prima nevicata, assaggerai un fiocco di neve bianca e pulita.
Con l'ascolto puoi capire di far parte davvero di tutto questo. Che la Terra è la tua casa, gli animali sono i tuoi fratelli, e le piante sono le tue guide e i tuoi saggi consiglieri.
Se ci apriamo davvero al mondo, non incontriamo solo cose spiacevoli o tristi, ma ci riconnettiamo anche alla gioia e al senso di appartenenza che proviene dal sapere che, si, anche tu fai parte di tutto questo. Sei parte di tutto questo.
Respiri con le foglie, mangi i frutti della terra, bevi le tisane che provengono dalle piante. La Terra vive in te e tu in lei.
Se mettiamo da parte la distrazione e ci ricolleghiamo con l'ascolto, facciamo il primo passo della antica e nuova danza tra uomo e piante, tra mondo animale e mondo vegetale.
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Che bel post! mi ritrovo molto nella perdita di contatto con la natura, ma soprattutto con quella voce interiore che rendeva tutto unico e speciale. Adoro schiacciare le foglie secche, ripartirò da lì :) Un saluto, ti leggo spesso.
RispondiEliminaCiao! Le foglie autunnali sono una porta spalancata per la fantasia: puoi calpestarle, raccoglierle e farne collage, farti un cappello da fata, o una ghirlanda per la porta di casa...buon Autunno allora!
EliminaGrazie per i suggerimenti, solo a sentirti parlare (cioè a leggerti volevo dire) mi sembra già di camminare per un viale alberato a raccogliere foglie!
EliminaMia carissima Cecilia, leggerti è sempre un piacere.
RispondiEliminaDa sorella con le mani nella terra mi ritrovo pienamente nelle tue belle parole.
Gli alberi, la terra, le piante e gli animali ci parlano in continuazione ma noi tendiamo a vivere una vita troppo frenetica per poterli ascoltare.
Ma quando ci fermiamo per ammirare la bellezza di ciò che ci sta di fronte, la natura non ci respinge perchè non ci siamo curati delle sue piante e dei suoi animali, ma è sempre li, pronta a stringerci nel suo abbraccio come una madre.
Valentina/ Preppy in Venice su Instagram
http://coindecampagne.blogspot.it
Cara Valentina, grazie per il tuo commento. É proprio così; siamo figlie della Terra, e per quanto ci allontaniamo non potremo mai essere davvero separate da madre Natura.
EliminaCeci, mi hai ricordato di quando da piccola giocavo con le bambole e le mettevo a dormire fra le ortensie come se fossero grossi cuscini...anche se soprattutto con fiori e foglie ci "cucinavo".
RispondiEliminaQuesta connessione con la Natura che si sviluppava più forte ogni estate se n'è andata in letargo per anni, mentre inseguivo una me non proprio autentica...mi rendo conto solo ora che quando ero più piccola ho cercato per anni di diventare una che non ero io. Poi si è svegliato qualcosa...e come è bello essere me stessa, in ascolto e con gli occhi bene aperti alla bellezza della mia madre Terra. Un bacino
Anche io ho cucinato tanto con le foglie e i fiori! Nei miei coccini di bimba. Un bacino a te e buona serata <3
Eliminasono assolutamente certa che, se ci davvero apriamo al mondo, non troviamo solo cose brutte: sono certa anzi che la maggior parte siano e saranno cose belle. e sono certa che, se riusciamo a riconnetterci con la parte più profonda di noi, della nostra pancia, del nostro cuore, riusciamo a riconnetterci davvero con la natura che ci circonda, con la vita che pulsa ovunque e che ci aspetta, perchè è tutt'uno con noi.
RispondiEliminauno dei punti di partenza, per me, è stato il " coraggio" di ricominciare a riconoscere ed a manifestare i miei sentimenti, senza quello stupido ed assurdo pudore che li teneva imbrigliati, come se il manifestarli fosse quasi segno di debolezza. E da lì è partito un lungo viaggio....
un grande abbraccio Emanuela
E deve essere uno splendido viaggio, se ti porta in connessione con quello che sei davvero. Grazie Emanuela, un abbraccio e buona serata!
EliminaMa Cecilia, che bello il tuo sito, il blog e le tue parole. Sono proprio felice di averti conosciuta tramite CpiuB!!! Ti seguo anch'io moltoooo volentieri.
RispondiEliminaUn post meraviglioso, sento le tue parole farmi eco dentro. Quest'estate ho vissuto dei momenti speciali, di profonda connessione con Madre Terra, l'ho sentita dentro come mai mi era capitato. Sai, mi ricordi tanto una mia carissima amica, la mia fatina, una sorella dell'arcobaleno, così ci chiamiamo tra noi. Qualcosa mi dice che andreste molto d'accordo :)
RispondiEliminaGrazie per questi spunti belli che ci dai. Ieri ho preso dal supermercato una piccola e bella piantina di Dracaena che oggi mi fa molta compagnia sulla mia scrivania. Inoltre ho letto che assorbe i campi elettromagnetici . L'Ho chiamata Amantea.
RispondiEliminaChe belle parole ma devo ammettere che nonostante sia attratta da tutto questo, la mia mente è ancora troppo attiva. Faccio fatica ad ascoltare, anche se ne percepisco l'importanza. Forse è inutile porsi tante domande e aspettare il momento giusto, come un frutto che cade quando è maturo. Grazie delle tue parole. Laura
RispondiEliminaCara, grazie per aver dato voce a tutto questo. Grazie per tanta Bellezza! Ti abbraccio forte.
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