fiorellini raccolti nel nostro giardino
le Terme di Bagni san Filippo, dove siamo stati da poco. La mattina presto, non c'era nessuno, ho fatto un bagno di purificazione nel ventre della Dea
ranuncoli vicino a casa di una Sorella
bocci di Tarassaco e Primule appena raccolti
Ho scelto questo posto per vivere. Questi monti, i boschi di querce e castagni, le fragoline che spuntano ogni Maggio. Per quanto amassi la mia Bologna, e la vita in città, ero stanca e avevo bisogno del contatto con la Natura. Ho sentito un richiamo profondo, viscerale, intenso e intimo per il mio luogo.
Il luogo della mia infanzia e della mia adolescenza; il posto che tanto mi ha insegnato, a volte duramente; il posto che il mio nonno amava tanto, che sognava ogni inverno per poterci tornare ad ogni estate.
Sette anni fa ho coltivato il mio primo orto: e sono sette anni che, in estate, mangio i frutti della mia terra, li condivido con chi amo.
In primavera aggiungo ai nostri piatti qualche erba spontanea: tarassaco, alliaria, cardamine, ortica. E altre erbe vanno a comporre olii e unguenti curativi che usiamo durante l'inverno: iperico, achillea, menta, melissa.
Ogni giorno noi apparteniamo sempre di più al nostro luogo.
Ascolto i canti degli uccellini, e imparo a dialogare con loro. Il vento che fruscia tra le fronde, la notte, mi racconta dei posti dove è stato. Il sole mi riscalda ogni mattina, mentre bevo il mio tè sui gradini di casa.
Osservo le piantine spontanee nel nostro pezzetto di terra: consolida, cardo, achillea, margherite e lamio rosso. Ognuna ha il suo carattere, la sua anima, ognuna può donarci qualcosa di sè.
Lascio mele e pane secco agli animali del bosco, da cui ci separa solo una rete. E la mattina riconosco le loro orme, il loro profumo.
La sera, quando torno a casa, incontro i cerbiatti, l'istrice, il rospo saggio.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La contaminazione magica con il luogo in cui si vive l'ho riscoperta anche leggendo un libro che è stato una rivelazione: si tratta di Just Kids, di Patti Smith. Patti mi ha accompagnata in diverse fasi della mia vita, e ora mi si rivela come sciamana, per connettermi di nuovo alle mie radici anticonformiste.
Ho letto di lei e ho letto di me: una donna che vive la sua vita con creatività, senza preoccuparsi di essere allineata con le altre.
Patti non voleva cantare; voleva fare la poetessa. E io, da attrice, sono passata al lato più intimista dell'arte: amo fare le fotografie, scrivere. Mia mamma ha lasciato la sua eredità nel mio DNA.
Leggo e scrivo, e ricontatto la me diversa, autentica, vera.
Vorrei vivere con i capelli sciolti, d'ora in avanti. Con le mani nella terra fertile non solo del mio orto, ma anche della mia capacità artistica.
Patti Smith ha vissuto profondamente la sua dimensione artistica e magica, fondendosi con la sua New York. Parla dei palazzi, dei locali e delle scale antincendio come se fossero vive, come se fossero state parte di quella rivoluzione culturale che in quegli anni ha davvero fatto la differenza.
Credo che la nostra forza creativa risieda anche nel luogo che scegliamo come casa. Ogni luogo ha il suo genius loci, lo spirito del posto.
Contattatelo, parlate con lui. Se vivete dove vivete, ci sarà una ragione.
I luoghi possono insegnarci molto su di noi, se sappiamo ascoltare.
Anche riscoprire la magia fa parte di questo mio nuovo cammino.Come ho potuto essere disconnessa dal sacro per così tanto tempo? Anche se i Tarocchi mi aiutano a contattare un'altra dimensione, ora che sto riprendendo la pratica giornaliera mi accorgo di come io l 'abbia trascurata.
E di come io abbia trascurato me stessa.
La nostra pratica spirituale, quale essa sia, è semplicemente un modo per onorare ciò che di sacro è in noi e nelle nostre vite. Come se accendessimo la luce su un parte di noi stessi che spesso teniamo al buio, intimamente nascosta.
E' vero, spesso non c'è tempo. Ma bastano piccoli gesti per risvegliare la Dea in noi. E per Dea non intendo un'entità scissa da noi stesse, ma la manifestazione della vita che ci circonda.
La Dea è l'albero di lillà che ha piantato mia madre, è l'uccellino che viene da me ogni mattina per mangiare, è la margherita che sboccia e la nebbia di stamattina.
Il luogo in cui viviamo è una manifestazione di noi e del nostro essere divini, magici, unici.

Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Permissions beyond the scope of this license may be available at cecilia.lattari@gmail.com.