mercoledì, giugno 12, 2013

Miriam si sveglia a Mezzanotte



Questo Giugno mi sta insegnando grandi cose. La prima su tutte, che non sempre le persone sono come sembrano. O anzi: a volte le persone mostrano solo un lato, che poi si rivela essere quello più fragile. A partire da me stessa.

E' difficile parlare di quello che è accaduto senza scendere troppo nel personale, ma vorrei rimanere generica, perchè credo che ciò che è avvenuto si adatti molto a mille e mille situazioni umane.
Il discorso è sulle ragioni della guerra. Spesso gli uomini litigano tra di loro; non ci capiamo. Attribuiamo agli altri sentimenti nostri, oppure andiamo a ricercare in ogni più piccola azione dell'altro, del rivale, del nemico, una qualche giustificazione per il nostro senso di abbandono, per colmare la rabbia che sale quando ci sentiamo non compresi, non accolti.

Credo che tutta la situazione che spiacevolmente mi ha accompagnata per quasi due anni sia nata proprio da questo: una mancanza di accoglienza. Mia, in primis, perchè appunto mi sono irrigidita sulle mie posizioni. Dell'altra parte, anche, perchè ci si incaponisce, a volte, e spesso è difficile cambiare un'idea che ci si è fatta, e che giustifica il nostro agire. (potrei stare ore e ore a parlare al silenzio/ma è più difficile cambiare un'idea, diceva il vecchio Piero Pelù)

Posso affermare con gioia che la frase a me tanto cara, per uscire dal cerchio basta uscire dal cerchio, questa volta mi è stata dimostrata in semplicità e con grande coraggio.

La guerra che mi ha accompagnata per tanto tempo, giorno dopo giorno, è svanita con un confronto sereno e pacifico. Ho scoperto, lì dove vedevo odio e rancore, una sensibilità simile alla mia. Ho visto, finalmente, che la persona che per così tanto tempo mi dava fastidio, in realtà non era che un riflesso del mio stesso comportamento, delle mie paure.

Ci sono tante ragioni relative a questa mia esperienza personale, ma non voglio parlare di questa.
Voglio riportarvi la mia sensazione di profonda liberazione, e gioia, data da un sincero e leale chiarimento. Da un affrontare le cose come sono, bypassando i mezzi virtuali. La voce, il prendere in mano un telefono, o suonare ad un campanello, fare due parole, spiegarsi.

L'umanità è fatta anche di questo: tornare sui propri passi, a volte, è segno di grande intelligenza. Come rivalutare le persone, aggiustare il tiro. Dare un'altra possibilità. Aprirsi, essere morbidi ( e con questo si torna al mio post precedente).

Quello che voglio dire è che davvero si può essere umani. Mettersi in discussione, riprendere un contatto congelato per troppo dolore, o per paura. Confrontarsi con l'altro. Far cadere le nostre inutili barriere, e scorgere l'umanità, la sensibilità che è della vostra peggiore nemica.

Dire grazie a questa persona. Come colei che si sveglia a mezzanotte, per me Miriam ha portato la luce della ragionevolezza e del coraggio. Che vi devo dire: mi trovo a ringraziare quella che era la mia peggiore nemica.
Le cose possono cambiare nel giro di un attimo, se solo non facciamo scudo, se ci facciamo guidare dal cuore.

Abbiamo piantato un piccolo seme di pace, qui nell'orto delle Streghe. Starà a noi averne cura, coprirlo quando farà freddo, dargli nutrimento quando avrà fame, e acqua quando la terra sarà secca. Ma il seme è piantato, e questo seme racchiude un gesto di amore e comprensione tra due esseri umani. Che hanno sbagliato, si sono odiate, hanno litigato e fatto guerre inutili. E che poi, davvero, hanno avuto il coraggio di vedere. Prendere coscienza dei propri errori, farne tesoro, e provare, davvero, ad attuare un piccolo gesto di pace.

Non è niente: è una piccola cosa, tra due persone, una cosa risibile per chi non è dentro alla situazione, un avvenimento tra le righe. Ma ehi! ci stiamo provando. Proviamo a mettere in atto la pace, nel nostro piccolo.

Voglio dirvi che si può fare. Credetemi: si può fare. Abbiate il coraggio di guardare negli occhi la vostra peggiore nemica, e scoprirete che in fondo, quegli occhi sono come i vostri.





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20 commenti:

  1. sei avanti! è un piacere che vi siano persone così...

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  2. Che si possa fare (potere come potenziale) ok, che si riesca è tutta un'altra faccenda purtroppo. Ho tentato moltissime volte ma ho sempre trovato muri di risentimento, astio, antipatia, cuori induriti da ferree convinzioni, egoismo, paura di ammettere di aver sbagliato, ecc e non ho mai, e ripeto MAI, in 32 anni di vita trovato una persona disposta a perdonare/chiarire/altro.
    Sono felice che ti sia accaduto ma non sono d'accordo con l'ultima frase: spesso quegli occhi sono molto lungi dall'essere come i nostri proprio perchè noi allunghiamo la mano mentre gli altri la prendono solo per torcela e farci male.

    Certe belle scoperte sono rare, molto rare e sono contenta che almeno a te siano accadute :)
    Sveva

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  3. Cara Ceci, amore mio, di nuovo mi permetto di intervenire in questo spazio pubblico\privato. Sono stato al tuo fianco in questa brutta storia che si è trascinata per più di un anno. Brutta anche perchè immotivata. L'odio come l'amore vorrebbe basi più solide che la malizia insita in certi mezzi di comunicazione. Le emoticon furono inventate per questo, perchè nelle prime chat la confusione fra linuaggio scritto e comunicazione verbale dava continuamente adito a distorsioni, malintesi, eccessi di interpretazione in bene e in male. Qui siamo andati un po' oltre: e senza ragione perchè nessuna delle parti in causa aveva motivo di infierire. Il gesto di chiarimento e dialogo è lodevole: lodevole il recriproco riconoscimento degli errori commessi. Da qui a far festa ancora ne corre; i danni anche solo morali accusati sono stati molti e pesanti.
    Però insomma finalmente si respira!
    Quindi? Vediamo come va a finire, si usa dire. Io sono fiducioso. Le parti in causa, che nella "guerra delle saponette" (:-P) si sono schierate dall'una o dall'altra parte non si sentano "tradite" ma gioiscano di una brutta quanto inutile situazione di conflitto che si è risolta grazie alla buona volontà e buona indole delle persone che ne sono state protagoniste.
    Io come Forrest Gump direi "Meno male. Una cosa in meno a cui pensare".

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  4. Sono felicissima per questa nostra riappacificazione, diciamo che molto di cui avevo da dirti sto tentando di scrivertelo per mail, ma di cose come ben sai ce ne sarebbero a fiumi, data la qantità di interessi e sentimenti in comune.

    Capisco molto bene anche quello che intende Sveva, le reazioni spesso, ad una mano tesa (fosse anche una telefonata) sono di ostilità, irrigidimento, antipatia e quanto dice anche lei, anche a me è capitao, ho trovato terreno arido e sterile, anzi l'atmosfera non ha fatto che peggiorare e il mio tentaivo da che intedeva essere positivo è stato poi strumentalizzato in negativo. Questo ti spiazza, lo capisco, ma in effetti non bisogna mai demordere, perchè le persone sono diverse, oguna ha i suoi tempi e le sue storie, è vero non è facile, ma tentare di accorciare le distanze con chi hai di fronte (quando è possibile) è un tentaivo che vale assolutamente la pena fare, sempre!

    Insomma non dobbiamo assolutamente sottometterci alla disumanizzazione che questo sistema vuole imporci, voglio condividere anche qua questo pezzo tratto dal film di Linklater "Waking Life" (Il risveglio della Vita, e mi pare davvero illuminante, per fare riflettre:

    "Non so voi, ma a me preoccupa quello che sta succedendo nel mondo. Mi preoccupa molto la struttura, mi preoccupano molto i sistemi di controllo, quelli che controllano la mia vita e quelli che vogliono controllarla ancora di più!
    Io voglio la libertà, questo voglio, e anche voi dovreste volerla!
    Ognuno di noi deve assolutamente sbarazzarsi dell'avidità, dell'odio, dell'invidia, e anche dell'insicurezza, perché è questo il modo in cui ci controllano, ci fanno sentire patetici, piccoli – di modo che, spontaneamente, cediamo alla nostra sovranità, la nostra libertà, il nostro destino.
    Dobbiamo assolutamente capire che finora siamo stati condizionati a livello di massa, e sfidare lo stato schiavo delle multinazionali!"


    Quello che di diverso è successo con te Cecilia, probabilmente sta nell'ingenuità della nostro "attrito" e nella buona fede di entrambe. io se sono convinta e continuo a crderlo!

    Tu hai trovato delle parole proprio giuste per descrivere quanto è accaduto e cose è mancato. Mancanza di accoglienza, di riconoscimento ...è vero questo è propio il fulcro. Ed io sinceramente non potevo ignoare tutte le cose belle che riscontro in te, per dei banali fraintendimenti, perchè poi le cose crescono, le persone coinvolte aumentano, c'è chi strumentalizze queste stuazioni per il propro tornaconto, e si generano situazioni ed energie negative che altro non fann che alimentare tutto quello a cui siamo contro in questa società dei consumi. Si consumano energie in stupide battaglie quando c'è un mare di cose belle da fare insieme, o da condividere, etc. Io mi voglio concentrare su queste cose, ne abbiamo molte in comune e mi piacerebbe coltvarle, proprio come faremmo con un semino (come hai detto tu) e sono veramente felice di averlo piantato insieme a te. Se tu non fossi la persona che sei il mio tentivo sarebbe fallito come capita spesso, dunque questo seme siamo in due a piantarlo! :_)


    Ma poi che titolo m'hai messo?!?!
    Io lo adoro quel film!
    La performance dei Bauhaus miei adorati.. e un film pieno di significati anche questo.
    Anche se in comune con la protagonista credo avere solo il nome, putroppo! :_P
    Poi questa del vampirismo è una delle cose di cui parleemo e chiariremo, vero?

    Scusa il testamento.
    Spero che d'ora in po tra di noi non ci saranno più incomprensioni.
    Lo trovo un bell'inizio il nostro, dopo quasi due anni.
    Sapevo che questo giugno sarebbe stato foriero di cose belle, in cuor mio! :_)

    A presto cara Cecilia!

    Mimi

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  5. Grazie mille per le vostre parole :)
    @Mimi: nessun riferimento ai vampiri, era solo il titolo che ci stava bene con il post...e che porta il tuo nome :)

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  6. Ora piango! :)
    Che bello che bello e che bello!!!! Avete fatto una cosa bella, da persone adulte ed intelligenti. Ha ragione Sveva, cose così capitano di rado: motivo in più per gioirne, quindi!

    Riprendo una frase di Hamon Tibet: "Le parti in causa, che nella "guerra delle saponette" (:-P) si sono schierate dall'una o dall'altra parte non si sentano "tradite" ma gioiscano di una brutta quanto inutile situazione di conflitto che si è risolta grazie alla buona volontà e buona indole delle persone che ne sono state protagoniste". A parte che sono d'accordissimo, sarò strana io ma nemmeno per un millisecondo mi sono sentita "tradita". Cecilia è una Sorella che amo alla follia e, siccome io sono amica-mafiosa-style, quando qualcuno fa soffrire una mia amica entra di diritto nel mio quaderno nero :) Non potrò mai considerare, quindi, i momenti condivisi di crisi, di sfogo, di malessere o di incazzatura come uno spreco di tempo, solo perchè ora è tutto passato. Anzi, credo e spero che quei momenti siano serviti in piccola parte a spianare questa strada che ha portato alla ritrovata serenità. E se lei ora è serena...che posso fare se non essere felice??

    Motivo per cui si è appena liberato un posto nel suddetto libro nero! ;) E speriamo che resti vuoto a lungo! :*

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  7. Perdonatemi l'intrusione, come ho già detto a Miriam sono molto contenta di questo chiarimento e molto orgogliosa perché per mettere da parte la rabbia, il rancore e i pregiudizi e tornare indietro sui propri passi senza sapere cosa ci aspetta ci vuole un grande coraggio. Non voglio dilungarmi oltre, ci saranno altri modi e luoghi, anche perché ho ancora i flashback della guerra dei saponi come i reduci del Vietnam (guerra in cui vedendo un'amica stare male mi sono schierata con troppa foga e poca razionalità)e non so ancora che cosa dire di preciso, se non, ripetendomi, che sono molto felice per entrambe.

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  8. Un bellissimo post. E una grande lezione.
    Una persona a me cara diceva sempre che il vero Nemico sarà il nostro più grande amico e insegnante. Un nemico con la N maiuscola, un Nemico che ha tutto il suo onore nell'esserlo.
    Guardare fino in fondo, mettersi in discussione soprattutto... trovarsi a metà e lasciar andare. Una cosa bellissima. E possibile.
    Possibile anche se dall'altra parte c'è un muro.
    Perché quello che a Noi interessa (e su cui possiamo agire) siamo Noi stessi. Il resto... fa quel che può.

    Bella Edera :) Un bacio

    Ila

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  9. wow...shanti shantiii :)non ho altro da aggiungere

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  10. è fantastico questo tuo atteggiamento positivo... uscire dal cerchio si può. E magari bisogna essere nel momento giusto... per ora io sono ancora un po inacaponita sulla mia posizione! ;P

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  11. che BELLO!
    ne sono proprio felice per te cara Ceci...per voi..
    ps: anche qui il ''sole'' sta finalmente tornando a riscaldare le nostre vite.
    un abbraccio di cuore, Caterina

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  12. Complimenti! Entrambe siete riuscite ad andare oltre guardondovi dentro, cosa che in pochi sanno (o hanno il coraggio di) fare! :-)

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  13. Sapere che hai ritrovato la serenità mi fa molto felice. Posso capire il peso di cui ci si libera quando si opta per ilcessate il fuoco. La.tua è una scelta difficile e coraggiosa, brava. Del resto lasciare invariate le cose e farsi permeare dal rancore è fin troppo facile. Non di guerra posso parlare, ma di tensioni irrisolte lasciate lí a incattivire...dovrei metterci un punto. Baci

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  14. Ciao Cecilia! Che bello scoprire il tuo blog, complimenti, mi piace molto! Sono approdata a te tramite una ricerca su internet su un deodorante fai da te e ho scoperto la tua ricetta, la proverò sicuramente!
    Leggendo il post, son contenta di leggere che sia in atto un tentativo di pace.. non è mai facile e ti ammiro.
    Ti seguirò volentieri! Ciao :-)

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  15. Ish,
    mi colpisci sempre al cuore..
    e mi rammento così di quella sera a parlare fitto fitto nella tua macchina di streghetta ventenne..
    polly
    😊

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    1. Mia Polly,
      gli amici, non piove mai.
      Per sempre :***

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  16. Questo accade quando dall'altra parte c'è una persona sensata e ragionevole (non dico "buona", dico "intelligente").
    Spesso, invece, il giustissimo comportamento che hai tenuto tu viene letto come un'espressione di debolezza - a cui fanno seguito, pardon l'espressione, solenni inculate.
    Sono convinta che la lealtà nei confronti di amici e "nemici" sia un cardine dell'essere umani, ma giorno dopo giorno mi viene dimostrato che è l'esatto contrario. E che, soprattutto, oltre a danneggiare te (uno può decidere comunque di tenersi i danni e pace) si rischia di danneggiare le altre persone con cui condividi ad esempio il lavoro.

    Proprio recentemente la mia attitudine all'onestà ha creato problemi, anche gravi, alle persone con cui lavoro. Persone a cui voglio bene, per inciso.

    Ribadisco: da un punto di vista teorico, sono d'accordo con te.
    Da un punto di vista pratico, gettare le armi quando l'altro è comunque intenzionato a guerreggiare, magari usufruendo dei trucchi meno cavallereschi... credo sia sbagliato. Soprattutto se c'è qualcuno dietro di te che fa affidamento sulla tua spada e sul tuo scudo. Non sempre ci si può permettere di fare i "pacifisti", quando si è interdipendenti con altre persone.
    à la guerre comme à la guerre, si dice, e a malincuore mi tocca ammettere che sia davvero così.

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    1. Questa non è la storia di due persone che hanno gettato le armi. E' la storia di una persona che ha momentaneamente rinfoderato un'arma, ha fatto un passo verso un'altra che ha deciso di rinfoderare per un momento a sua volta, si sono parlate e chiarite e hanno deciso che le armi non servivano più. Solo a quel punto le hanno gettate. E' una gran bella storia a parer mio, insegna che nella vita vale sempre la pena di fare un tentativo. Con prudenza, certo, ma con la consapevolezza che se non funziona al massimo si torna come prima coi coltelli in mano, però se invece funziona CHE BELLA LA VITA!

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