martedì, febbraio 19, 2013

Solvitur Ambulando


Questa frase in latino, che spesso ripete il mio Amore, contiene due grandi verità. Una, che per risolvere i problemi molto pesso basta una camminata. Camminare ti rende lucida, ti fa pensare in maniera ordinata alle cose. Muove mente e corpo in soluzione unica, aiutandoci a comprendere, a sciogliere, a capire.
Poi, significa anche che la Pratica risolve i problemi. Mettere in partica, non lasciare tutto nella sfera del mentle. Fare. Agire per risolvere.

Continua la mia ricerca artistica, di cui vi parlerò nei prossimi post. Sappiate che, per merito di una fatina che vive vicina a me, ho la possibilità di passare serate Ispiranti a contatto con me stessa, imparando a modellare la creta, realizzare vasi, e forse...anche sculture! Chi lo avrebbe mai detto?
Passare la sera nel laboratorio di Paolo Beneforti, artista poliedrico e polimaterico della mia città, e piano piano imparare a dare forma a qualcosa che prima non c'era, riempire lo spazio con la tridimensionalità, scavare e limare e impastare con le mani, è qualcosa che per me si avvicina alla perfezione.

Vi farò vedere i miei sviluppi e parlerò diffusamente di questo laboratorio; ancora è un tenero virgulto, da esplorare.

Quando ho un pochino di tempo esco, cammino, faccio foto. Uncinetto collane iperboliche (di cui devo fare foto), mi metto in ascolto, presto attenzione.






Camminare e prestare attenzione. Non si deve far altro. E' semplice e difficile allo stesso tempo, almeno per me. In primis, perchè non riesco a concedermi tempo solo per me, per  camminare senza meta, per lasciarmi attraversare. Senza giudizio. Poi, perchè è difficile essere aperti e guardare le cose come se fossimo bambini...ma quando ci si riesce, è davvero bellissimo!

Mi sento come Alice nel Paese delle Meraviglie. Mi fermo ad osservare tutto, e in ogni cosa scopro un mondo. Un mondo piccolo, oppure un mondo enorme dove sono io quella ad essere piccina.

E così, ambulando, solvitur, o almeno vado alla ricerca del mio essere Artista, mi regalo delle possibilità.


Ma rimango pur sempre una riabitante della Montagna, e una decrescitrice battagliera: e quindi sperimento e autoproduco, ancora, sempre.

E vi regalo quella che per me è la ricetta perfetta per la

Autoproduzione del Tofu




Finalmente sono soddisfatta! Sono riuscita a produrre un tofu davvero buono, e anche abbondante.
Come ho fatto?

Innanzi tutto ho utilizzato latte di soia acquistato. Con un tenore di grassi maggiore o uguale al 2%. Dopo ennesimi tentativi di autoprodurre il tofu con il latte di soia a sua volta autoprodotto, tutti miseramente falliti (per un litro di latte di soia autoprodotto riuscivo a ricavare si e no 50 grammi di tofu! Davvero uno scarso rendimento) mi sono arresa all'idea che per autoprodurre il tofu ci vuole un latte di soia abbastanza grasso, preferibilmente non autoprodotto.

Ovviamente, se voi riuscite a fare il tofu con il vostro latte di soia, e ottenete una buona resa, fatemi sapere come ci riuscite!

Poi, ho aggiunto al risultato finale 3 cucchiai yogurt di soia. Quello può essere felicemente di quello autoprodotto :)

un litro di latte di soia con un tenore di grassi superiore al 2%
due cucchiaini di Nigari
il succo di mezzo limone
3 cucchiaio di yogurt di soia
un pizzico di sale
un pizzico di zucchero

Fate bollire il latte di soia in una pentola capiente, preferibilmente di acciaio inox.
Aggiungete sale e zucchero.
Alla bollitura, aggiungete il Nigari sciolto in un mezzo bicchiere di acqua.
Lasciate sobbollire 2 minuti; vedrete che vengono a galla i fiocchi di soia.
Raccoglieteli con una schiumarola e metteteli in un recipiente, insieme al succo di limone e allo yogurt di soia.

Poi mettete il composto in una fuscella, vanno bene quelle riciclate della ricotta, oppure in uno stampo da tofu.
Io dopo anni mi sono decisa ad acquistarlo e mi sono trovata benissimi!
Il mio è questo qui.

A questo punto, mettete lo stampo sopra un piatto fondo, e mettete in frigo o al fresco per 8 ore.

Ecco qua  il vostro buonissimo Tofu fatto in casa!
Potete ovviamente aggiungere erbe, spezie e quello che volete per condire questo tofu.

Fatemi sapere :)


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e

7 commenti:

  1. :)
    Bellissime foto, soprattutto quella degli alberi.
    Hai l'occhio giusto.
    Io fortunatamente non ho perso lo sguardo bambino, e spesso cammino osservando le cose...
    Vorrà dire che quando verrò a trovarti "giocheremo" per un paio d'ore a camminare e vedere ;) ci stai?
    Un abbraccio
    Ila

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  2. Bellissimo il percorso artistico che stai facendo! Sul tofu, premesso che ognuno ha la sua ricetta e che dipende anche dalle condizioni del tempo, il motivo per cui non ti viene con il latte autoprodotto potrebbe essere che fai bollire il latte di soia. Infatti il latte di soia per il tofu andrebbe portato solo a 40° con il nigari sciolto in poca acqua e anche lui attorno ai 40°, poi aggiunto al latte per cagliare, senza rimescolare ancora dopo averlo aggiunto. Se il latte di soia autoprodotto ti sembra poco grasso (e soia vecchia confezionata oppure un procedimento manuale potrebbero darlo), puoi aggiungere mezzo cucchiaino di olio di burro di cocco sciolto a bagno maria. Si amalgama facilmente con il latte di soia (al contrario dell'olio) e il sapore del cocco svanisce con il nigari (io uso il burro di cocco rapunzel, che è bio e equo per chi lo produce). Magari la prossima volta che vieni facciamo un paio di formaggi insieme, come streghe che si scambiano pozioni ;)

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    1. Grzie mille cara Grace, in effetti la soia con cui ho provato a fare il tofu (dalla cui soia avevo fatto il latte) era abbastanza vecchia. Potrebbe essere stato quello...Non posso che accettare la tua bellissima proposta cara, certo che possiamo qualche preparato insieme, sarebbe bellissimo :***

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    2. probabile allora... d'altra parte è difficile trovare soia sotto l'anno di confezionamento. Gli oli del legume si deteriorano e il latte resta poco grasso. Dai, si spignatta insieme, che ti devo carpire un paio di ricettine anche io, a me i falafel non vengono croccanti come i tuoi!

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  3. Quanto è vero! Camminare distende i nervi e fa chiarezza. Son giorni di tutt'uno con sedia-divano-poltrona,ne avrei proprio voglia, senza meta.
    Bellissima questa Ceci-scultrice felice!
    Baci :*

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  4. hai ricevuto un premio nel mio blog :)

    http://sussurropagano.blogspot.it/2013/02/un-premio-per-sussurro-pagano.html

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